Altra ricetta tipicamente carnevalesca: le chiacchiere! Io le chiamo così e sinceramente mi piace proprio questo nome! Le chiacchiere devono, appunto, “chiacchierare” al morso, questo sarà sicuramente un segnale della loro riuscita! E poi, qualunque sia il loro nome, la cosa importante è che, a vederle, tutti sappiano di cosa si sta parlando!
I miei consigli? Come sempre, pochi e semplici trucchetti per ottenere delle chiacchiere fragranti, leggere, asciutte e piene di tante belle bolle.
La ricetta prevede una parte di farina classica, la 0, e una parte di Manitoba. Questa come vi ho già detto più volte, è una farina forte e ricca di proteine e farà sì che le vostre chiacchiere non assorbiranno troppo olio durante la frittura.
La presenza del liquore è fondamentale: l’alcol presente evaporerà in cottura ma aiuterà nella colorazione e nella formazione delle bolle.
La temperatura dell’olio: l’olio (rigorosamente di semi di arachidi) deve essere ben caldo così che, appena immerse, il calore farà “esplodere” le chiacchiere.
Lo spessore della sfoglia: se rimangono troppo spesse, le chiacchiere non saranno fragranti. Io ho usato la nonna papera e sono partita dallo spessore n. 2 fino ad arrivare al n. 7.
Ed ora, facciamole insieme!
- Versare le farine su una spianatoia, aggiungere il lievito e fare una “fontana”. Aggiungere il sale lungo ai bordi, mentre nel centro rompere le uova. Unire anche gli altri ingredienti, quindi il liquore, il burro fuso, la scorza del limone e lo zucchero.
- Impastare il tutto fino a formare un panetto. Avvolgere il panetto con della pellicola trasparente e lasciare riposare 30 min.
- Dividere il panetto in quattro pezzetti e stendere ciascun pezzo con l’aiuto della macchina per la pasta. Una volta ottenute le sfoglie, formare le chiacchiere e friggerle in olio di semi di arachidi ben caldo.
- Durante la frittura, rigirare le chiacchiere per farle dorare uniformemente. Una volta pronte, scolarle per bene (utilizzate più teglie rivestite di carta assorbente anziché “ammassare” tutte le chiacchiere su un unico piatto). Cospargere con zucchero a velo e servire.